Comunicazione, marketing, intrattenimento, cultura: al giorno d’oggi la divisione tra questi ambiti non è più così netta, anzi sarebbe più facile affermare che viviamo in un continuum online/offline che permea le nostre vite e ci fornisce continuativamente spunti di riflessione.
Crediamo quindi che, nel nostro piccolo, proporre e mettere in atto strategie (per noi e per i nostri clienti) che siano rispettose di tutte le differenze sia un valore, non solo in termini di marketing, ma anche per le persone, tutte le persone.
Per questo motivo oggi, 28 giugno 2021, Giornata mondiale dell’orgoglio LGBTQIA+, abbiamo deciso di dare continuità alle attività intraprese negli scorsi anni pubblicando un “Rainbow Paper” e promuovendolo attraverso tutti i canali che utilizziamo abitualmente, tra i quali anche un set di stickers su Giphy, pronti per essere utilizzati nelle Stories più inclusive.
Pubblicazioni e iniziative che non vogliono fermarsi alla fine del Pride Month, ma al contrario essere spunto per proseguire anche nei prossimi mesi il dibattito con brand, aziende, clienti, prospect e anche competitor, su come far sì che anche il marketing e la comunicazione diventino inclusivi e rispettosi di tutte le individualità.
Alle origini del Pride Month
Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall’ABC, andando dritti alla matrice del Pride Month perché uno sguardo al passato è sempre “cosa buona e giusta” e perché è da qui che prendono spunto questa serie di iniziative.
Giugno è il mese in cui si celebra l’orgoglio della comunità LGBTQIA+, della quale fanno parte persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali. E non solo. Il “+” infatti sta a indicare tutte quelle persone che non si riconoscono in nessuna di queste etichette. Ma perché il Pride Month si celebra proprio a giugno?
Il Pride Month cade nel mese di giugno per quanto accadde nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969: una notte apparentemente qualsiasi, durante la quale la polizia fa irruzione nello Stonewall Inn, un gay bar del Greenwich Village a New York. Una retata come tante altre subite in quegli anni da chi frequentava quel locale. Quella notte però accadde qualcosa di diverso, perché tutte le persone presenti, accusate di indecenza solo per il loro orientamento sessuale, non ci stanno più e si ribellano.
Nei giorni a seguire tutta la comunità scende in strada per mostrarsi a tuttǝ e lanciare un messaggio preciso: il tempo di nascondersi è finito, bisogna combattere per i propri diritti. Siamo all’inizio dei moti di Stonewall e all’alba del movimento LGBTQIA+ per come lo conosciamo oggi.
L’inclusività è un percorso che parte da lontano
Giugno è dunque un mese importante per tutti coloro che, come noi, reputano importante comunicare con forza e pubblicamente la propria posizione contro ogni forma di discriminazione basata su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. E lo è da sempre.
Quest’ultima precisazione è importante farla, poiché viviamo un mondo dove si corre facilmente il rischio di essere etichettati, e spesso a giusta ragione, di rainbow washing per pura questione di ricerca del consenso. Bene, non è il nostro caso.
Da sempre in Social Factor sosteniamo la necessità di mettere in discussione valori conservatori e tradizionali, affinché possano essere abbandonati e rimpiazzati da altri in grado di porre le basi di una società rinnovata, al passo con i tempi e “nei fatti” veramente inclusiva.
Tutto questo ci spinge a sostenere con convinzione il movimento LGBTQIA+ da anni, cercando di ribadire – nel nostro piccolo – la legittimità e impellenza di ogni sua istanza nonché di una legislazione che offra la giusta tutela a tutte quelle persone ancora oggi discriminate, come dimostrano purtroppo le cronache quotidiane nazionali e internazionali.
Quello che ci guida ogni giorno è la ferma convinzione che ognuno in Social Factor possa agire, sfruttando le proprie competenze, per offrire un contributo alla causa LGBTQIA+ purché questo impegno sia sincero, non estemporaneo e orientato a ideare contenuti, partnership, sponsorship e progetti speciali che non si prestino ad una deriva sensazionalistica e “acchiappa like”.
Nella nostra agenzia la tutela di ogni forma di diversità e la difesa del valore dell’inclusività sono frutto di un sentimento diffuso di vicinanza e non di una moda passeggera.
Nel 2015 uscimmo con la nostra prima presa di posizione pubblica con la campagna “Share your Pride” e nel corso degli anni abbiamo contribuito a dare visibilità a quello che i social media stavano mettendo in campo, ai real time marketing collegati all’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso negli USA e alle Unioni civili in Italia, passando per l’adesione alla “Lega Italiana delle Comunicatrici e dei Comunicatori riuniti per la diffusione Intergalattica del Lieto Fine” e al sostegno concreto al Bologna Pride, tramite il crowdfunding di Idea Ginger.
Dal 2018 stiamo portando avanti la campagna “inspired by love”, che quest’anno vogliamo sostanziare ulteriormente, attraverso una serie di iniziative che non si interromperanno il 1° luglio, ma che vogliamo far proseguire nel corso di tutto l’anno.
Perché abbiamo ideato un “Rainbow Paper”
Le parole, dunque, così come le prese di posizione pubbliche, siamo del parere che da sole non possano bastare. Se credi in qualcosa, devi dimostrarlo con costanza e soprattutto con azioni concrete.
Ed è da qui che nasce l’idea di realizzare e condividere, in occasione della giornata mondiale dedicata all’orgoglio LGBTQIA+, un Rainbow Paper capace di fungere da guida utile a individuare quale sia l’approccio metodologico più opportuno da tenere in considerazione per impostare una strategia di comunicazione o, più in generale, un progetto che possa definirsi inclusivo dalla A alla Z.
La nostra speranza è che con questo rainbow paper da oggi sia più semplice delineare il percorso che insieme brand e agenzia possono seguire per realizzare progetti di comunicazione a sostegno della comunità LGBTQIA+ e dunque autenticamente inclusivi.
Si tratta di qualcosa di nuovo? Forse no, ma lo stesso concetto di marketing inclusivo non è certamente rivoluzionario. Riteniamo però che questo rainbow paper sia oggi, 28 giugno 2021, più che mai necessario per definire su quali basi impostare il nostro modo di lavorare e allo stesso tempo quello di clienti (e prospect).
Il rainbow paper di Social Factor nasce quindi per condividere 11 spunti, uno per ognuno degli 11 colori della bandiera rainbow più inclusiva, per ripensare l’approccio metodologico al marketing e alla comunicazione digitale di brand e aziende all’insegna del rispetto della diversità e dell’inclusività.
I consigli che abbiamo raggruppato in questo rainbow paper, ispirati ai colori dell’amore, toccano diversi argomenti (strategia, targetizzazione, linguaggio, brand identity, art direction, community management e tanto altro) e pensiamo possano servire anche per distinguersi in positivo dai competitor, acquisire valore all’interno del mercato e aumentare la fiducia dei pubblici di riferimento.
Inoltre, in coda al rainbow paper abbiamo aggiunto una bibliografia per approfondire molte delle tematiche e degli spunti metodologici elencati tramite le parole di autori e autrici sicuramente più autorevoli di noi.
🌈 Compila il form per scaricare il Rainbow Paper: buona lettura!
Siamo alla fine di questo articolo ed è fondamentale fare una precisazione: nel nostro rainbow paper ogni singolo consiglio è da intendersi come complementare. Ciò significa che ogni spunto, se preso singolarmente, resta solo uno dei requisiti minimi necessari per dimostrare di agire con il polso effettivo dello scenario in cui agenzia e azienda sono immerse.
Un scenario molto complesso e che immaginiamo possa sacrificare sempre di più sull’altare della diversità e inclusività progetti di digital marketing fondati su un modus operandi anacronistico, stereotipato e proprio per questo controproducente.
Ovviamente siamo consapevoli che il nostro rainbow paper non possa considerarsi esaustivo, anzi è stato pensato proprio come uno spunto per aprire un dibattito e un confronto.
Proprio per questa ragione vogliamo confrontarci con brand manager, marketing manager, imprenditori e imprenditrici in primis per capire cosa ne pensano, successivamente per approfondire ogni singolo spunto organizzando webinar, realizzando interviste e scrivendo articoli di approfondimento che andremo a pubblicare qui sul nostro blog e che potranno avvalersi anche della testimonianza degli esperti riportati in coda al Rainbow Paper.
Ti chiediamo quindi esplicitamente di metterti in gioco e di scriverci dubbi, osservazioni o altri consigli utili a partire dagli 11 da noi raccolti.
L’obiettivo è di poter arricchire e migliorare il modus operandi di chiunque voglia sperimentare un nuovo approccio davvero inclusivo al digital marketing, a partire dalle sue fondamenta.