Addio alle inserzioni Canvas che Facebook ha introdotto due anni fa. O meglio: cambiano nome in “Instant Experience” e portano diverse novità nell’advertising sulla piattaforma.
Le inserzioni Canvas di Facebook cambiano e si trasformano in “Instant Experience“. L’essenziale rimane: le ads continuano a essere istantanee, ottimizzate per mobile in modo da catturare l’attenzione nel più breve tempo possibile. Ma le novità non sono poche, perché a disposizione abbiamo nuovi template, l’inserimento dei Facebook Pixel e il sistema di tracciamento di terze parti. Entriamo nel dettaglio delle funzionalità, scoprendole una a una.
Il tempo di apertura dell’ads è fondamentale!
Non è una novità che Google stia premiando il mobile su molti aspetti. Se per esempio un sito impiega molto tempo a caricare su smartphone, viene penalizzato sul motore di ricerca e perde di visibilità. E una recente ricerca ha evidenziato dati molto importanti che possiamo riassumere così: la velocità premia la rendita. Nello specifico, se il tempo di caricamento della pagina va:
- da 1 a 3 secondi, la frequenza di rimbalzo aumenta del 32%;
- da 1 a 5, aumenta del 90%;
- fino a 6, aumenta del 106%;
- e infine da 1 a 10 aumenta del 123%… ed è come se non esistesse, insomma.
Questo significa che anche il tempo di apertura delle inserzioni diventa rilevante. È probabilmente per questo motivo che le Canvas hanno avuto un successo incredibile tra i marketers, tanto da essere uno dei principali strumenti di Facebook advertising. Le inserzioni Canvas sono infatti progettate per tablet e smartphone, con un caricamento quindici volte più veloce rispetto alle inserzioni standard per web mobile. Oggi Facebook decide quindi di alimentare questo tipo di inserzioni introducendo più funzionalità e un nuovo nome, Instant Experience, che riflette meglio ciò che questa soluzione pubblicitaria offre al social media marketing.
Instant Experience, nuove soluzioni rapide per settore e obiettivo
Le Instant Experience sono progettate per seguire più obiettivi, in maniera pratica, efficace e veloce. Sempre se dietro a tale processo strategico ci sia un team che abbia studiato a fondo il progetto. L’advertising non è solo inserire due foto, un video, quattro link a caso. Significa individuare una logica precisa e coerente, in linea con una presenza online ben definita e che condivida i desiderata delle campagne crossmediali. Il tutto con un monitoraggio costante, analisi e budget da ottimizzare quotidianamente. Facebook ha dunque ripensato ai Canvas introducendo più obiettivi per le nuove Instant Experience.
Tutti gli esempi di Instant Experience
Griglie per tutti: Instant Storefront
Storefront aiuta le aziende a vendere prodotti in un formato di griglia.
Il lifestyle come ariete: le Instant Lookbook
Lookbook consente alle aziende di visualizzare i prodotti nel contesto di un’immagine di lifestyle.
CTA per sempre: le Instant Customer Acquisition
Instant Customer Acquisition aiuta le aziende a guidare l’azione dei clienti mostrando le offerte e includendo un chiaro invito all’azione.
Le ads come racconto: le Instant Storytelling
Storytelling utilizza immagini e video per dare alle persone una percezione migliore del brand
“Rimani con noi”: le Instant Forms
Forms consente alle persone di condividere facilmente le proprie informazioni di contatto con un’azienda.
Nuove funzionalità di Facebook Pixel e retargeting più efficace
Oltre a nuovi modelli da poter utilizzare in maniera semplice e intuitiva, le Instant Experience forniscono nuove opportunità da cogliere. Soprattutto per le aziende, perché possono integrare Pixel di Facebook e pixel di terze parti per ottenere dati e approfondimenti più dettagliati. Ricordiamo che il pixel serve principalmente per misurare le conversioni su più dispositivi, registrando le azioni dell’utente. Questo permette quindi di tracciare e ottimizzare tutte le campagne pubblicitarie.
Nella nuova versione diventa ancora più strategico, perché sarà possibile monitorare costantemente l’efficacia degli annunci. Anche attraverso sistemi terzi, come Google Analytics. Grazie ai pixel potremo dunque creare nuove azioni, soprattutto per quanto riguarda il retargeting, offrendo ads sempre più personalizzate. Il fine ultimo è intercettare il giusto utente, con pubblicità mirate che possano realmente interessare. Sono ormai finiti i tempi dello “spam” pubblicitario e quelli dello “sparare nel mucchio sperando di colpire il target giusto”. I pubblici sono più definiti e la direzione è quella di offrire esperienze su misura, aumentando quindi conversioni ed efficacia. E lasciando consumatore e azienda anche più soddisfatti.