Ad aprile 2017 Tumblr ha raggiunto 345 milioni di utenti registrati e a settembre è al 9° posto mondiale tra le piattaforme social. Ma come usare al meglio Tumblr?
Ogni piattaforma social è un mondo a parte. E ha le sue regole. Quell’insieme di norme non scritte, nate dalla pratica e dall’utilizzo, che regolano il comportamento online degli utenti. Tumblr non fa eccezione, anche se queste regole sono forse meno esplicite che altrove. Per questo motivo ci sembra molto utile proporre quanto abbiamo potuto desumere dall’utilizzo e da un paio di guide interessanti trovate spulciando in Rete, per potere usare al meglio Tumblr, secondo le sue specifiche.
Chi seguire su Tumblr
Sul seguire gli altri. Tumblr è una piattaforma molto versatile. C’è chi lo usa per costruire una community attorno al proprio marchio, chi per creare un diario personale o conoscere nuovi amici virtuali e non. Non c’è un modo giusto per usare Tumblr, ognuno fa quello che gli pare. Se ti piacciono i contenuti di un tumblr, seguilo, ma non prendertela se qualcuno, nella vita reale, rifiuterà di darti l’indirizzo del suo tumblr. Dopotutto, potrebbe voler mantenere separate vita reale e attività online, per cui ti consigliamo di non insistere.
Cosa pubblicare su Tumblr
Sul ripubblicare contenuti altrui, sul rispondere, sul commentare. Una delle funzioni base di Tumblr è il “reblog”. È uno strumento molto importante, crea relazione e permette di discutere assieme di un certo topic. Gli utenti possono pubblicare risposte su un profilo se l’autore li ha autorizzati. Se invece le risposte sono disabilitate, è comunque possibile aggiungere un commento semplicemente ripubblicando (“reblog”) il post in questione. Molti lo fanno, eppure tenete sempre ben presente che se un autore non ha abilitato i commenti, un motivo ci sarà. Siate spiritosi, ma occhio a non intromettersi mai nel flusso emotivo che sta dietro ai contenuti pubblicati da un utente. Tumblr è uno strumento più “intimo”: rispettatene la natura.
Condividere i contenuti su uno stesso Tumblr
Sui contenuti molto molto personali. Tumblr permette di creare blog multipli. Ecco, immaginiamo che voi vogliate pubblicare contenuti diversi per argomento e, diciamo così, livello di privacy. Bene, create più Tumblr e magari i contenuti molto molto personali proteggeteli con password. Potrete sempre condividere questa password (che, ricordiamolo, non è la password del vostro account) con le persone con cui volete condividere i vostri contenuti.
Tag o non tag? E cos’è il trigger warning?
Sul taggare e sui trigger warning. I tag devono riflettere il contenuto del post. È una questione di buon senso. Ma il tag vi permette di dialogare con il lettore. Un esempio: se vi occupate di cinema e in un vostro post rivelate il finale di un film, taggatelo con #spoiler, in modo da non rovinare la sorpresa a nessuno. Quanto ai trigger warning, si tratta di particolari tag, usati per lo più negli Stati Uniti, che avvertono il lettore della presenza di contenuti forti che potrebbero urtare i più sensibili e che, eventualmente, possono essere esclusi dal flusso di notizie utilizzando appositi software e script. Per una lettura complessiva del fenomeno, ti consigliamo fuckyeahtriggerwarnings.tumblr.com.
“Chiedi” su Tumblr… forse ti sarà risposto
Sul “chiedi”. Consente agli utenti o ai lettori anonimi di farti una domanda. Poi potrai decidere di rispondere pubblicamente sul tuo tumblr oppure via email all’utente. Per attivare l’opzione basta cliccare Importazioni, selezionare il blog e, nella sezione Chiedi, spuntare la casella “Permetti ai lettori di farti domande”. Sotto “Nome della pagina delle domande”, scrivi il nome del titolo che ti piacerebbe dare alla pagina. L’opzione “Permetti domande anonime” consente a chiunque di farti una domanda. Questo strumento va usato con un po’ di cautela: cominciate con lo specificare nella bio la vostra eventuale disponibilità a rispondere sempre e comunque ai messaggi. E, soprattutto, attenetevi a quella degli altri: se un utente non vi risponde subito, non insistete.
Problemi su Tumblr, ma non solo
Su quello che vale sempre, non solo su Tumblr. In sintesi: niente profili fake per seguire ex fidanzati o fidanzate. Niente profili fake fatti solo per “trollare” il malcapitato di turno. Niente comportamenti inutili, dannosi, fastidiosi. Se invece siete voi il malcapitato a essere infastidito, scrivete una bella email a support@tumblr.com, allegando tutte le informazioni in vostro possesso (email dello scocciatore compresa) e magari corredando il tutto con uno screenshot del post o della domanda offensiva.