Social media trend 2018: quali saranno le tendenze da tenere in considerazione nella tua digital strategy nel 2018? Abbiamo individuato 5 ipotesi.
I social media sono eterni work in progress in cui ogni giorno possono cambiare funzionalità e possibilità, sia lato utente che per gli addetti ai lavori. Nel 2017 c’è stata grande considerazione per i temi del mobile, mentre i contenuti sono stati dominati dai video. Ma quali sono i trend dei social media nel 2018? Di cosa si parlerà? E quali tendenze dovremo tenere a mente nelle prossime strategie digitali? Abbiamo fatto qualche ipotesi.
1. Social media trend 2018: occhio alla realtà aumentata
Tutti gli esperti sembrano d’accordo: la realtà aumentata potrebbe diventare uno strumento importante nel prossimo futuro. Nonostante abbia già una buona storia sulle spalle, la realtà aumentata ha fatto passi da gigante in tempi recenti, soprattutto dalla comparsa di Pokemon Go nel 2016. E cosa potrebbe cambiare il prossimo anno?
Se osserviamo le ultime implementazioni software e hardware risulta facile scommettere sui prossimi 12 mesi. Negli iPhone 8 e iPhone X la Apple ha inserito un potente chip che permette agli utenti di sperimentare diversi aspetti della augmented reality. Non sembra così strano che anche le piattaforme social troveranno strade sempre più pervasive per incorporare questa feature. Al momento Snapchat e Instagram sono già concentrate sullo sviluppo di filtri che permettono di fare selfie con amici o celebrità. Facebook è inoltre al costante lavoro su Facebook Spaces, la realtà virtuale fortemente voluta da Mark Zuckerberg.
2. Più “stories” per tutti
A fine 2017 emergono diversi dati interessanti: Instagram Stories e WhatsApp Status hanno all’attivo 300 milioni di utenti che quotidianamente pubblicano aggiornamenti attraverso questa modalità. Quasi il doppio di Snapchat. Inoltre Instagram sta implementando nuove funzionalità a riguardo, come la recente possibilità di vederle direttamente da desktop, creare sondaggi o inviarle via DM.
I brand hanno quindi a che fare con molteplici possibilità, come creare contenuti a forte tasso di engagement sfruttando proprio le stories. Anche se tali aggiornamenti sono visibili per un periodo limitato di tempo, ovviamente. Difficile sarà abbandonare la mentalità del “meglio avere un contenuto che si possa vedere sempre, così la gente sa quanto sono figo“. Perché, diciamocelo, è questo lo scalino più arduo.
3. Contenuti “effimeri”: l’attenzione dell’utente è sempre minore
Non è un caso che le storie viaggino veloci tra gli utenti dei social: i contenuti “fugaci” potrebbero rivestire sempre maggiore importanza. Viviamo in una società iper-velocizzata, colpiti ogni momento da pubblicità e annunci. Secondo le ultime ricerche la soglia di attenzione del consumatore diminuisce di anno in anno e non è un caso che strumenti come i video abbiano sempre più successo. Sui social media è oggi più semplice coinvolgere un utente con un video che con una immagine o una parola.
Stories, video, annunci a tempo limitato: tutto può tornare utile in una strategia digitale ad ampio spettro. Yoox ne ha dato un esempio molto efficace, qualcosa che potrebbe diventare il capostipite di una nuova generazione di advertising. I protagonisti della campagna sono stati i capi in via di esaurimento. In collaborazione con Google e Stink Studios, Yoox ha prodotto video da 15 secondi per “raccontarli”. La novità risiede nella modalità d’acquisto: il capo era disponibile solo per il periodo di tempo del video, una volta terminato, l’utente non può più rivederlo né sarà in grado di ritrovarlo sul sito o nell’applicazione.
Intervistato da Wired, Giovanni Boccia Artieri, docente di sociologia dei media digitali all’Università di Urbino, ha commentato a riguardo che i brand devono accettare
il passaggio dall’idea di posizionamento al prendere posizione, pensando ai soggetti destinatari non tanto come target ma come persone, immaginandosi a fianco dei consumatori e condividendo con loro la quotidianità e i valori.
4. Chatbot e personalizzazione dei contenuti
Secondo Statista.com sono circa 2 miliardi gli utenti che usano piattaforme di messaggistica via mobile, in costante crescita.
Se poi parliamo dell’uso da più device (anche desktop), arriviamo a oltre 5 miliardi di utenti. Ad aprile Facebook Messanger ha totalizzato 1,2 miliardi di utenti attivi e punta a diventare la piattaforma di messaggistica più utilizzata in Occidente. Proprio Facebook sta testando un nuovo strumento per le aziende – chiamato “Messenger Broadcast” – per automatizzare l’invio di messaggi ai fan già coinvolti nelle conversazioni.
Dati e insight di prodotto alla mano, uniti a un sempre maggiore interesse a intelligenza fanno intuire un principale aspetto: l’aumento di chatbot e automatismi dedicati al marketing, con messaggi sempre più personali e personalizzati. È probabile che assisteremo a evoluzioni particolari che consentiranno di consegnare messaggi sponsorizzati “intelligenti” a target sempre più dettagliati.
5. Sempre più video, sempre più broadcasting e sempre più “live”
Cisco Visual Networking Index ha previsto una crescita esponenziale dei video, fino a ipotizzare un 2021 ai limiti della fantascienza. Grazie alla diffusione di Internet e tecnologie, si ipotizza un aumento di oltre 500 milioni di utenti coinvolti dai video, disponibili su tutti i device. Nel 2021 l’80% del traffico totale su Internet sarà dominato dai video, insomma, come commenta direttamente Cisco:
Video will continue to dominate IP traffic and overall Internet traffic growth—representing 80 percent of all Internet traffic by 2021, up from 67 percent in 2016.
Nel frattempo Facebook ha introdotto “Facebook Watch” (ora solo in USA). Si tratta di una sorta di “televisione social” dove videomaker ed emittenti televisive possono pubblicare contenuti a episodi, show di intrattenimento ed eventi sportivi. Video che ricercano sempre più l’elemento di engagement, dove gli utenti possono commentare in diretta trasmissioni ed eventi. È dunque probabile che la direzione sia questa.
+1… Content strategy e ottimizzazione per mobile
Parliamo di content strategy, qualcosa che ha a che fare con storytelling (termine abusatissimo negli ultimi anni), SEO e coinvolgimento del target. A tal proposito la riflessione da fare segue due importanti trend:
- Il traffico internet e sui social media proviene sempre più dal mobile, quindi ogni contenuto dev’essere ottimizzato per questi device;
- entra nel vivo il “voice search“: già nel 2016 il 20% delle ricerche da smartphone era costituito da richieste vocali. Questa percentuale sta drasticamente aumentando giorno per giorno, tanto che ComScore ipotizza già che sarà del 50% nel 2020.
Ora non ci resta che entrare nel 2018. Pronti a tutto. Se hai riflessioni o domande scrivici: integreremo questo articolo anche insieme a te.