Ogni tanto mi “obbligo” a interessarmi e a studiare Snapchat: i suoi numeri sempre in salita, il target giovanissimo e le sue caratteristiche uniche lo rendono uno strumento che, salvo sorprese, avrà un ruolo da protagonista anche in Italia. Buona lettura!
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Il vuoto lasciato da Twitter (che non se la passa così bene) e Google Plus (che bene non se l’è mai passata), ha permesso a Facebook di prendersi del tutto la leadership nello scenario dei Social Network, riuscendo ad imporsi nel tempo come un ecosistema articolato. Definirlo “Social Network” è sicuramente limitante.
Gli spazi lasciati liberi hanno permesso però anche a Snapchat di ritagliarsi il proprio spazio. Il mio approccio a Snapchat è stato complesso: disorientamento totale nei primi utilizzi, per poi trovarci lentamente un senso. L’impressione generale, comunque, era quella di un Social Network con contenuti molto effimeri, in cui l’utente, la sua popolarità e la sua immagine sono al centro di tutto.
Eppure la crescita di Snapchat è stata sempre vigorosa: lo testimoniano gli attuali 150 milioni di utenti attivi su base giornaliera e la media di 9.000 foto e video condivisi al secondo.
Nel proprio sito, Snapchat dichiara:
On any given day, Snapchat reaches 41% of all 18 to 34 year-olds in the United States.
Source: Nielsen Media Impact, Reach Duplication, Nielsen Total Media Fusion/GfK MRI Survey of The American Consumer 9/1/2015 – 9/30/2015 (Television, Internet, and Mobile).
Strumento di comunicazione perfetto per i più giovani, grazie ai numeri di tutto rispetto e al target specifico, Snapchat è riuscito a stimolare l’attenzione dei “big brands” con alcune possibilità pubblicitarie molto narrative ed esclusive. Ma come si è evoluto Snapchat negli ultimi 12 mesi? Quali novità ci aspettano? Sarà possibile, in futuro, avere accesso alla piattaforma pubblicitaria di Snapchat anche senza chiamarsi MTV o Coca Cola?
Snapchat evolve
Chat, Gruppi e Condivisioni
Ad inizio 2016 la chat tra utenti ha accolto novità di rilievo come le videochiamate e la possibilità di inserire link a siti esterni, che si aprono all’interno del browser interno di Snapchat (“alla Facebook”, per capirci). Buona notizia in ottica pubblicitaria, dunque. Similmente a Whatsapp e Telegram, poi, è possibile aprire gruppi di discussione comprendenti fino a 16 utenti, con chat che si auto cancella dopo 24 ore.
Infine, sono arrivate le condivisioni dei contenuti degli utenti, fino a novembre non possibili ad eccetto delle Storie in evidenza su Snapchat Discover. La possibilità di condividere qualunque contenuto con altri utenti dà il via libera alla creatività dei brand che finalmente possono contare su un effetto virale scaturito da contenuti speciali. Insomma, creare contenuti di qualità anche su Snapchat comincia ad avere senso.
Le Memorie
Da Social Network totalmente “istantaneo”, che cattura il momento presente, Snapchat ha aperto le sue porte a contenuti preparati dagli utenti in un momento passato: è diventato possibile pubblicare foto dalla galleria del proprio smartphone e condividerle. Inoltre, tutti gli Snaps possono essere salvati per essere visualizzati nel tempo, impedendo l’oblio della cancellazione automatica
Inserzioni pubblicitarie: fantasia a ruota libera
Qualche settimana fa sono apparsi i filtri di Inter e Juventus, con cui trasformarsi in tifosi appassionati; ma le possibilità offerte da Snapchat sorprendono sempre. Un uso intelligente e meno superficiale delle pubblicità di Snapchat può essere orientato ad accedere a contenuti esclusivi, come ha fatto AMC per la propria serie tv The Walking Dead. Lo snap sull’immagine permetteva di vedere contenuti nascosti rivelatrici delle nuove puntate tanto attese dai fan.
Snapchat has been infected. Snap the ghost to unlock an exclusive #TWD filter. pic.twitter.com/qiy3CjZEXe
— The Walking Dead AMC (@WalkingDead_AMC) 13 ottobre 2016
Una notizia di pochi giorni fa, invece, svela che diventerà presto possibile fare pubblicità su Snapchat mirando agli interessi precisi degli utenti, ricavati dagli acquisti che gli utenti stessi fanno online, al di fuori della piattaforma Social. Questa possibilità – che mette a disposizione dei brand circa 100 categorie di utente tipo – nasce dalla collaborazione con Oracle Data Cloud, già sfruttato anche da Facebook e Google. Puoi leggere qualche dettaglio in più su Marketing Land.
Un’altra – l’ennesima – trovata pubblicitaria di Snapchat, infine, è ormai nota ai più: mi riferisco ai geofiltri personalizzati. Messi a disposizione sempre nel corso del 2016, consentono un uso commerciale dei geofiltri stessi: gli utenti applicano una sorta di “firma” geolocalizzata ai propri snap, utile per mettere “un marchio” riconoscibile, funzionale ad identificare e promuovere eventi e iniziative. I geofiltri “on demand” si possono creare qui.
Le novità fiorite in 12 mesi sono veramente tante: la mia impressione è che Snapchat lavori su un piano totalmente diverso rispetto a Facebook e company, con un piglio innovativo; si pensi, ad esempio, agli occhiali Spectacles per creare contenuti basati su ciò che l’utente vede realmente.
Al tempo stesso, però, la guerra dichiarata da Facebook a Snapchat rischia di mettere in difficoltà questa fragile crescita, come dimostrano gli ultimi dati diffusi proprio da Snapchat: la crescita è costante, ma non più entusiasmante come qualche tempo fa…
Snapchat riuscirà ad imporsi anche al di fuori della stretta cerchia di giovanissimi o quest’ultimi, una volta cresciuti, abbandoneranno una piattaforma dai contenuti così egocentrici, per rimanere nei Social Media più main-stream di Zuckerberg?