Più lead, più conversioni e più vendite: ecco quello che una buona Marketing Automation può fare per il tuo brand.
Nel marketing è fondamentale costruire un rapporto con i propri clienti. È però fondamentale tenere conto del fatto che il costumer journey, cioè il processo di avvicinamento dei contatti fino alla conversione e alla fidelizzazione, è un processo lungo, sfaccettato e differenziato per caratteristiche e tempi.
Non esiste la formula perfetta che funziona per tutti, e tanti clienti possono richiedere sforzi diversi.
Sforzi che, con il marketing online e un numero sempre maggiore di competitor sul mercato, sono diventati sempre più intensi e necessitano l’impiego di tante risorse e altrettanta forza lavoro in azioni spesso ripetitive.
Al giorno d’oggi, fortunatamente, c’è la tecnologia ad aiutare: è qui che entra in gioco la “marketing automation”.
Marketing Automation: una definizione
Cos’è la marketing automation? Con questo termine non ci si riferisce a una strategia ben precisa ma all’introduzione all’interno del proprio modus operandi di strumenti informatici in grado di automatizzare le decisioni e le azioni di chi fa marketing.
Per diventare più competitivi sul mercato essere aiutati da un’agenzia di marketing automation è diventata praticamente la norma: secondo uno studio di Hubspot circa il 76% delle aziende da loro analizzate ha fatto uso di sistemi di marketing automation per migliorare l’efficienza delle proprie azioni.
Azioni più efficienti equivalgono a vantaggi, sfruttabili per migliorare il numero di lead ottenuti, il rateo di conversione e il quantitativo di vendite concluse. Questi vantaggi, se sommati, possono cambiare in meglio lo stato di salute di un’azienda.
Quali sono gli strumenti della marketing automation?
La marketing automation passa attraverso l’utilizzo consapevole di tutta una serie di strumenti informatici capaci di determinare, sulla base di dati e informazioni, le azioni migliori da intraprendere nel contesto del rapporto con il cliente.
Dati e informazioni vanno reperiti attraverso un’intensa fase di monitoraggio, ovvero di analisi del proprio pubblico e dei comportamenti di quest’ultimo.
Le azioni del pubblico (pagine visitate, tempo di sosta, apertura di email, risposte, visualizzazione di campagne, etc.) vengono valutate e classificate, arrivando così alla creazione di tabelle di punteggi attraverso un processo chiamato lead scoring.
Il monitoraggio è possibile attraverso il tracciamento dei comportamenti online, tenendo in considerazione le azioni compiute durante la navigazione.
Una volta raggiunta una massa critica di dati, prima di passare all’automazione vera e propria si passa al processo di segmentazione, con il quale si divide il proprio database di contatti e clienti in varie categorie di buyer personas, definendo per ognuna di esse una strategia capace di rispondere ai bisogni in maniera efficace lungo ogni fase del customer journey e del funnel di marketing che si sta utilizzando.
Solo alla fine di questo percorso arriva l’automazione vera e propria. Questa può coinvolgere tanto gli aspetti di comunicazione digitale quanto le campagne di digital advertising, così da generare un vero e proprio approccio omnichannel.
Attraverso questo approccio, si può inserire ogni elemento di un funnel di marketing nell’esatto spazio che gli compete all’interno del customer journey, dall’invio automatico di email e SMS alla distribuzione delle pubblicità in base ai dati raccolti per la segmentazione.
La marketing automation può semplificare il processo di nurturing, così da aumentarne l’efficacia in base alle informazioni riassunte nella segmentazione.
Questo processo include molte azioni fondamentali: la modifica ad-hoc di parti di un sito web per cesellare ulteriormente l’UX intorno all’utente così da creare l’ambiente di vendita più efficace possibile in base ai suoi bisogni, l’invio di email e notifiche personalizzate, la creazione di automazioni efficaci per gli e-commerce (recupero carrelli abbandonati, upselling, proposte per bundle di prodotto specifici per il segmento di mercato, etc).
Utilizzare un approccio omnichannel permette la creazione di un percorso di lead nurturing automatizzato, perfetto per creare delle solide basi di fiducia nel rapporto tra cliente e azienda; attraverso l’analisi dei dati raccolti con il monitoraggio è possibile intercettare perfino clienti già fidelizzati per la massima efficienza.
La varietà di approcci possibili con l’automazione dipinge una situazione ben chiara: fare marketing automation non è cercare di vendere a tutti i costi, ma creare un’infrastruttura comunicativa su misura per la tipologia di cliente che si vuole attrarre o mantenere vicino.
Attraverso la marketing automation è possibile far risparmiare tempo e risorse al proprio team, andando conseguentemente ad aumentare la produttività complessiva grazie al nuovo tempo risparmiato.
Quand’è che un business ha bisogno di servizi di marketing automation?
Definita la forma della marketing automation non resta che trovargli un posto specifico all’interno del ciclo vitale di un’azienda.
Quando il numero di clienti o la quantità di operazioni di marketing che si desidera realizzare sono tali da saturare la forza lavoro e le risorse del reparto marketing è il momento di pensare alla marketing automation come soluzione.
Ottimizzando le risorse in gioco è possibile pensare in maniera più libera alla crescita, dirottando correttamente il proprio know how in direzioni nuove e più profittevoli. Le attività noiose e ripetitive è meglio lasciarle alle macchine, specie quando istruite in maniera appropriata da un’agenzia che si occupa di marketing automation.