Big G rende gratuita la vetrina di Google Shopping per “aiutare i retailers in difficoltà” e contrastare il dominio di Amazon nelle vendite online. Annunciata anche una partnership con PayPal.

Indice:
- Come accedere alla vetrina gratuita di Google Shopping
- Una risposta alla crescita di Amazon
- La partnership con PayPal
Con una news pubblicata sul blog ufficiale di Google il 21 aprile 2020, Bill Ready ha dichiarato che Google Shopping sarà presto gratuito per tutti i retailers.
La novità è giunta nel pieno della pandemia da coronavirus e, stando alle dichiarazioni ufficiali, ha lo scopo di correre in aiuto di tutti gli operatori economici che in questo momento si trovano in enorme difficoltà a causa della chiusura forzata degli store fisici.
L’imperativo è quello di dare una risposta ai dati incoraggianti che arrivano dal mondo digitale.
Le ricerche in forte crescita dei consumatori, infatti, non si stanno limitando ai beni di prima necessità, ma includono anche giocattoli, abbigliamento e articoli per la casa.
Siamo davanti a un vero e proprio boom degli acquisti online e questa evoluzione di Google Shopping ha lo scopo di facilitare l’incontro tra domanda e offerta all’interno del motore di ricerca più utilizzato al mondo.
Per i business in difficoltà è una vera opportunità per riconnettersi con i propri clienti e a Menlo Park stanno affrettando i preparativi per consentire l’accesso gratuito a tutti i commercianti che vogliono vendere online attraverso Google.
Nel giro di qualche mese gli esercenti di tutto il mondo potranno caricare ed esporre i propri prodotti nell’apposita sezione Shopping senza essere costretti ad avviare campagne pubblicitarie a pagamento.
Questa nuova funzione sarà attivata negli Stati Uniti già a partire dal 27 aprile e sarà estesa anche all’Europa entro la fine del 2020.
Come accedere alla vetrina gratuita di Google Shopping e cosa cambia per gli inserzionisti
Una volta introdotta anche in Italia questa novità, con Google Shopping gratis sarà possibile caricare i propri prodotti selezionando l’opzione gratuita direttamente da Merchant Center.
La prima domanda però, per chi investe regolarmente in campagne shopping per promuovere un e-commerce, è una sola: cosa cambierà per gli inserzionisti? Tendenzialmente non cambierà assolutamente nulla, gli annunci shopping a pagamento continueranno a comparire in cima ai risultati di ricerca proprio come accade normalmente con gli annunci testuali Google Ads.
A voler esser pignoli, però, questa implementazione migliorerà lo scenario in cui verranno pubblicate le nostre inserzioni.
Una maggiore quantità di prodotti, infatti, migliorerà l’esperienza generale degli utenti, permettendo a Google di offrire un maggior numero di risposte pertinenti a un sempre crescente volume di ricerche.
Una risposta alla crescita di Amazon
Anche se assolutamente encomiabile, la volontà di correre in aiuto dei commercianti in difficoltà dichiarata da Bill Ready, numero uno della divisione Commerce di Google, non è la sola causa di questo cambiamento.
Negli ultimi anni, infatti, Google ha gradualmente perso terreno nei confronti di Amazon che è riuscito ad affermarsi come vero e proprio motore di ricerca e comparatore di prezzi e prodotti.
Al contempo, inoltre, è cresciuta all’interno di Google l’abitudine da parte degli utenti di utilizzare query che associano “amazon” al nome dell’articolo che stanno cercando.
Senza cambiamenti di rotta di una certa importanza, il dominio attuale di Amazon nel settore dell’e-commerce rischia di restare incontrastato per molti anni.
Anche nel 2020, infatti, la crescita del colosso di Jeff Bezos è stata confermata dal Global 500, il report annuale sui brand di maggior valore stilato da Brand Finance.
Amazon ha conquistato per il terzo anno consecutivo il titolo di Most Valuable Brand del mondo, con un valore di ben 60 miliardi superiore a Google classificatosi solo al secondo posto.
La partnership con PayPal
Tra le strade che Big G sta cercando di adottare per cercare di recuperare terreno rispetto al suo competitor c’è quella di puntare al pagamento diretto senza reindirizzare gli utenti sui portali dei venditori.

Per raggiungere gradualmente questo obiettivo è stata annunciata una nuova partnership tra Google a PayPal con lo scopo di “consentire ai commercianti di collegare i propri account”, permettendo così agli utenti di concludere gli acquisti attraverso Google Shopping senza dover per forza passare dai siti dei diversi negozi online.
Insomma, la sfida è stata lanciata e nessuno dei contendenti sembra volersi accontentare del secondo posto.