È arrivato Spark: il nuovo social per acquistare quel che ti piace. Subito. Su Amazon. Gli utenti Prime potranno postare foto e taggare prodotti da comprare direttamente sul più importante e-shop del mondo.
Amazon Spark: Sì, siamo pronti a comprare tuttecose, sì la nostra carta di credito urlerà pietà!
Chi è il miglior venditore del tuo prodotto? Chi l’ha già acquistato!
È questa la logica che sta dietro al nuovo social network: foto, storie, idee, immagini dalla community che diventano pubblicità “genuina” per i prodotti. Chi vede il tuo contenuto può commentare e “smailare” (il loro modo di “likare”). E poi sarà comodamente essere collegato allo shop in cui comprare quel prodotto!
Per ora la grande novità in casa Amazon è disponibile solo negli Stati Uniti con un’applicazione iOS ed è in esclusiva per i clienti Prime.
Ok, ma cos’è e come funziona Spark?
Muoviamo i primi passi in questa novità a metà tra Instagram e Pinterest.
Al momento del login ti viene chiesto di selezionare almeno cinque interessi da seguire – Sì, potrai scegliere anche “gattini”- queste informazioni saranno utilizzate da Amazon Spark per creare il tuo feed di prodotti, immagini e idee che potresti voler acquistare o di cui potresti volere maggiori informazioni.
“Voglio-la-tua-borsa! Dove l’hai comprata?” “Dove hai preso quella maglia bellissima?”
Se sei una donna e usi Instagram, almeno una volta nella vita hai sicuramente scritto un commento come questo sotto la foto della tua amica/tizia che stalkeri/fashion blogger del momento.
E lei magari ti ha anche risposto, ma un po’ con il dente levato, pensando “ecco, adesso questa mi copia”. Be’, ora non ti troverai più nel dubbio di fare quella domanda: sulla foto potrai scoprire subito le informazioni che cercate.
Ma soprattutto potrai acquistare direttamente quella maglia carina che indossa quella tizia!
Basterà cliccare sull’icona della borsa che troverai in basso a destra e verrai indirizzata allo shop.
Editori, influencer e blogger sono già stati contattati…
… e incoraggiati da Amazon a pubblicare su Spark: i loro post sono identificati con un hashtag sponsorizzato.
Dove abbiamo già visto qualcosa di simile? Sì, esatto su Instagram. Il successo delle Stories è sotto gli occhi di tutti: 250 milioni di utenti le usano ogni giorno e con il loro moltiplicarsi abbiamo assistito al proliferare di pubblicità nascosta.
Come correre ai ripari dai commenti negativi alla “tu qui ci fai i soldi”?
Negli ultimi tempi è stato “istituzionalizzato” il Paid partnership with: il tag che assicura trasparenza nei casi di co-branding tra influencer e azienda. Insomma: largo alla brandisation… basta che sia dichiarata!
C’è da aspettarsi che anche diversi brand si muoveranno in questo senso, coltivando relazioni e investendo maggiormente su blogger e influencer. Ma lo scopriremo presto.
E se l’e-commerce mi fa volare, Spark farà altrettanto?
Partiamo da un’ottima base: dal 2015 ad oggi le vendite online di Fashion, Beauty e Design sono cresciute in media del 40%. Il valore degli acquisti negli e-shop a livello globale nel 2017 raggiungerà 391 miliardi di dollari per il Fashion, 84 per il Beauty e 133 per il Design. Se poi aggiungiamo che per l’ultimo Amazon Prime del 10 luglio l’azienda ha comunicato che è stato il più grande della storia, crescendo di oltre il 60% rispetto allo scorso anno (anche se non sono stati ancora rilasciati i dati ufficiali delle vendite).
Questa mossa del colosso dell’e-commerce è un’idea astuta che sfrutta il percorso di acquisto via social media, ma bisogna anche chiedersi se potrà davvero avere successo. Sono anni che Facebook e altri studiano modalità efficaci per alimentare il bacino del social shopping, ma fino a oggi tutti si sono dimostrati timidi tentativi senza clamorosi risultati.
Brand e vendite online: quale scenario con Amazon Spark?
Bisogna anche capire il percorso che i brand potranno intraprendere a tal proposito. Come già anticipato, sono già stati contattati personaggi influenti e social star, ma parlare di investimenti mirati è ancora troppo presto. Proprio in questo periodo i riflettori sono accesi su una possibile regolamentazione dell’influencer marketing.
L’Antitrust pare abbia inoltre inviato a diversi volti noti (del web e non solo) una comunicazione per sollecitare trasparenza e garantire una corretta disposizione pubblicitaria verso l’utente finale. Proprio nelle linee guida di Spark leggiamo che la dicitura “I was paid for this post” (o similare) sia obbligatoria in caso di vendita dietro contratto con un qualsiasi marchio.
Cosa fare, dunque? Una mossa saggia può essere quella di iniziare – o continuare – a fare scouting, preparando strategie per vendere online che possano essere integrate fra web, social e “realtà”. E garantire a ogni tipo di consumatore e utenza un’esperienza a 360° che possa trasformare il contatto in una vera conversione all’acquisto.